Persone e microbi.
I batteri e i funghi svolgono un ruolo importante nell’ambiente. Possono degradare in natura materiali morti o di scarto. Nella vita reale, le persone entrano inevitabilmente in contatto con vari microrganismi come batteri, muffe e virus. Sulla superficie della nostra pelle, il numero di batteri e muffe presente oscilla tra 100 a 1000 per centimetro quadrato. In questo intervallo numerico, non rappresentano una minaccia per la salute umana e non producono particolari odori. Tuttavia, nella vita di tutti i giorni, l’attività umana è il luogo ideale per la riproduzione microbica. I batteri si moltiplicano decine di migliaia di volte senza attirare l’attenzione e possono raddoppiare di numero ogni 20 minuti. I metaboliti dei microrganismi creeranno un odore sgradevole mentre il loro numero rappresenta una minaccia per le persone sotto forma di possibili infezioni, malattie e persino la morte.
La guerra tra l’uomo e i microbi
La disinfezione tradizionale e le tecniche di pulizia si sono mostrate molto efficaci a livello di laboratorio nell’uccidere i patogeni (batteri, muffe, virus, ecc.), ma la maggior parte di queste tecniche è veloce e l’effetto è di breve durata. Attualmente, nella maggior parte degli ambienti, la frequenza della disinfezione e della pulizia sono lontane da una reale inibizione della crescita batterica. La disinfezione può essere eseguita solo durante pause di lavoro. La disinfezione del personale, che lavora sotto pressione nel rispetto delle tempistiche e dei compiti, possono causare errori procedurali. In pratica queste ragioni determinano spesso una disinfezione inefficiente nei confronti della salute pubblica. Gli ospedali sono indubbiamente una delle zone più inquinate.
La sfida più importante
Le infezioni e le malattie infettive rappresentano una minaccia continua per la salute umana. Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), si stima che oltre 4 milioni di persone si infettino tramite il sistema sanitario (Health Care Associated Infection HCAI). Si stima che il numero di decessi come conseguenza diretta di tali infezioni sia di almeno 37.000 e queste infezioni si ritiene contribuiscano a ulteriori 10.000 morti all’anno. Nel febbraio 2015, la Commissione europea ha pubblicato la relazione sui progressi del piano d’azione quinquennale contro i crescenti rischi della resistenza antimicrobica (AMR). Il programma AMR (Resistenza anti-microbica) è stato avviato nel 2013. Le azioni chiave sono focalizzate ad un uso appropriato degli antimicrobici, una prevenzione efficace delle infezioni, lo sviluppo di antimicrobici efficaci (antibiotici) o alternative, ad es. nano-sistemi di rivestimento igienico Easy-to-Clean (ECHC), unendo le forze con partner internazionali e rafforzando la ricerca per combattere la resistenza antimicrobica in modo innovativo.
- Il consorzio AMICI ha indicato che al fine di ridurre l’attività microbica, le infezioni associate e la crescita di AMR, le nuove tecnologie siano tenute a completare o alternare il corretto utilizzo dei disinfettanti e degli antibiotici. La Commissione europea ritiene che vi sia un bisogno urgente di investire in modo massiccio in queste alternative. Un’arma potenziale e promettente contro la crescita batterica e la crescita dei batteri super-resistenti è stata trovata negli Anti Microbial Coating (AMC). I nostri partner Europei hanno partecipato al progetto AMICI Research, che ha condotto la ricerca di base in diverse istituzioni mediche e siti e ha utilizzato il potenziale di AMC per controllare il rischio di infezione.
- Nella fisica molecolare, la forza di Van der Waals, che prende il nome dallo scienziato olandese Johannes Diderik van der Waals, è un’interazione dipendente dalla distanza tra atomi o molecole. A differenza dei legami ionici o covalenti, queste attrazioni non derivano da un legame elettronico chimico; sono relativamente deboli e quindi più sensibili ai disturbi. La forza di van der Waals svanisce rapidamente a lunghe distanze tra molecole interagenti.